martedì 20 novembre 2012

Un confronto sulla crisi economica, urge un cambio di politica economica.


di Giorgio Bruschi

Sabato 17 novembre il comitato Bersani per Cantù ha dato vita a un dibattito sul tema del lavoro e della crisi economica, dal quale è emersa la criticità del momento, anche nella realtà canturna, ma anche la determinata intenzione di reagire a tale difficoltà, da parte della società civile e delle forze politiche responsabili. Si sono confrontati Chiara Braga, parlamentare del Partito democratico della nostra provincia, Alessandro Tarpini, segretario provinciale della CGIL, Antonio Pagani, capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale, Stefano Binda, responsabile per i temi economici nella segreteria provinciale del Pd, Fausto Tagliabue, presidente di ARES Como.
Il tema del lavoro è emerso come fondamentale, anche per la nostra provincia.
Chiara Braga ha sottolineato che questo Governo è stato sì importante per dare credibilità all’Italia un anno fa, a livello internazionale, e in particolare nei confronti dei partners europei. Sono stati chiesti, però, sacrifici enormi al popolo italiano . L’intervento della politica sarà fondamentale, per superare i limiti del Governo Monti, come si è visto ultimamente col patto di stabilità, e per incrementare lo sviluppo economico e mettere al primo posto il tema del lavoro. Bisognerà intervenire poi sugli esodati e sul finanziamento della cassa integrazione in deroga.
Alessandro Tarpini ci ha ricordato che la situazione è cosi’ drammatica che c’è il rischio che salti la coesione sociale, perché sempre più gente “non ha più niente da perdere”. La partita, però, non si gioca solo a livello italiano, ma bisogna intervenire a livello europeo. Già ad oggi, in Lombardia, vi sono stati più licenziamenti che in tutto il 2011, in particolare nel settore edile che ha perso il 42% degli iscritti alla Cassa Edile e solo, in generale, un terzo dei nuovi occupati  con contratto a tempo indeterminato.
Antonio Pagani ha messo in luce l’aumento del disagio che si sta vivendo a Cantù. Bisogna inoltre tener presente che tutte le volte in cui si accenna a ridurre il valore e il peso del lavoro si va ad intaccare i progetti di vita delle persone interessate. Il Comune di Cantù è un Comune virtuoso, perché il rapporto tra dipendenti comunali e popolazione è la metà rispetto a quello degli altri Comuni anche se sono sempre possibili miglioramenti dell’efficienza della macchina comunale come, ad esempio, intervenendo sul sistema informatico dell’amministrazione.
Stefano Binda ha detto che bisogna puntare sulla spese pubblica, che serva al rilancio dell’economia  puntando a rigore, equità e sviluppo e tenendo presente, poi, che è importante sviluppare la domanda interna in quanto il 97% delle nostre piccole aziende lavora per i consumi interni. Bisognerà rivedere, poi, le regole di “Basilea 3” per le banche, che rischiano  di risultare irraggiungibili; d’altronde la “Federal Reserve” degli USA ha già chiesto di non applicarle alle Banche americane. Per quanto riguarda, poi, il discorso della cassa integrazione “in deroga” si dovrebbe procedere col vecchio metodo almeno sino a febbraio/marzo per avere in tempo di apportare le opportune correzioni.
Fausto Tagliabue ha posto l’accento sul fatto che molte aziende chiudono, non perché siano decotte, ma perché hanno da un  lato difficoltà a ricorrere al credito e dall’altro sono vittime di enormi pastoie burocratiche. Bisogna far sì, quindi, che le aziende che hanno ancora mercato  restino in vita, coinvolgendo i dirigenti per offrire una possibilità in più di successo, come è già stato fatto in alcune aziende della zona. Ha sottolineato poi l’inaccettabilità delle parole del Sindaco, Claudio Bizzozzero, che prima afferma di capire quanti non pagano le tasse  e poi lancia accuse  nei confronti dei dipendenti comunali di Cantù che, se fossero vere, dovrebbero essere rivolte prima di tutto ai dirigenti del Comune per non aver “diretto” l’attività.

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