giovedì 2 agosto 2012

La revoca del PGT (comunicato stampa 1 agosto 2012)



Noi continuiamo a ritenere che sarebbe stato meglio procedere direttamente all’approvazione del PGT.
“L’integrale revisione, avendo come obiettivo la costituzione del parco della brughiera e lo stop al consumo del territorio” avevamo chiesto a Lavori in Corso lo scorso 14 maggio quando sottoscrivemmo l’appello a votare Claudio Bizzozero. Il metodo che noi ritenevamo, e continuiamo a ritenere, ottimale consisteva in:

  • Controdedurre, a partire dal 1° luglio 2012, le oltre 400 osservazioni pervenute dai cittadini e le osservazioni, pesanti e di fatto “cassanti”, di Provincia e Regione; 
  • favorire una partecipazione diretta di tutti i cittadini al momento dell’approfondimento, della discussione e della eventuale proposta; 
  • approvare il PGT entro il 31.12.2012; 
  • avviare successivamente un percorso di variante “generale” per recuperare e migliorare tutte quelle parti che, non prioritarie in via assoluta, non sarebbe stato possibile affrontare nella fase di approvazione. 

Il Sindaco e la Giunta hanno deliberato di utilizzare lo strumento della revoca. 
L’hanno fatto, dichiarazioni di parte, in coerenza con i “proclami elettorali” e dopo aver approfondito “tutti gli elementi conoscitivi per compiere una scelta responsabile” (dal sito di LIC, 7 luglio 2012).

Noi riteniamo che un’Amministrazione comunale, in ciò investita dal voto dei cittadini, possa legittimamente assumere la responsabilità di deliberare atti come la revoca del PGT. 
Avremmo però voluto che lo facesse tempestivamente e non dopo due mesi dal suo insediamento, togliendo così tempo alla nuova impegnativa fase. E ciò anche in “coerenza” con quanto affermato in campagna elettorale: “Ci sarà revoca, senza se e senza ma!”

Noi crediamo che l’attuale Amministrazione sia credibile nel suo sforzo di voler apportare modifiche sostanziali alla versione del PGT adottato. 
Chiediamo però che chiarisca meglio secondo quali considerazioni e interpretazioni intende procedere nel considerare che:

  • come dichiarato dall’assessore Latorraca in Commissione urbanistica, entro il 31/12/2012 sarà possibile solamente deliberare l’adozione del nuovo PGT. Le attuali disposizioni di Legge prevedono un iter di circa 6-7 mesi prima di poter arrivare all’approvazione, prevista “inderogabilmente” (almeno stando alle dichiarazioni dell’Assessorato regionale competente) però per il 31 dicembre stesso. 
  • L’atto di revoca estingue automaticamente l’effetto delle norme di salvaguardia introdotte con l’adozione facendo riacquistare, di fatto e per un periodo di diversi mesi, piena efficacia al vecchio PRG. In tal caso potrebbe capitare una corsa a edificare, o meglio a garantirsi il diritto ad edificare, anche in assenza di reali necessità con l’esclusiva motivazione di garantirsi una rendita fondiaria che il nuovo PGT potrebbe far svanire. 

Nonostante la nostra diversa posizione strategica, noi abbiamo però deciso non solo di non ostacolare questo sforzo ma, anzi, di favorirlo e per questo in Commissione urbanistica abbiamo votato a favore del testo di delibera da sottoporre al Consiglio comunale nella seduta del 3 agosto p.v. 
Il nostro voto finale il 3 agosto sarà però condizionato dalle risposte ai seguenti chiarimenti/impegni che abbiamo già avanzato nel documento di appoggio al voto di ballottaggio, ripresi e riconiugati in Commissione e che saranno riproposti in Consiglio.

  • Definire, con la massima chiarezza possibile, gli elementi del precedente PGT che la Giunta intende salvare. 
  • Quantificare il consumo di suolo ritenuto accettabile e per quali scopi, visto che la delibera non contempla uno blocco assoluto all’esterno dell’area urbanizzata, Rilevante alla questione è che, peraltro, la stragrande maggioranza delle aree edificabili (ereditate dal vigente PRG e non ancora attuate) si trova dentro il perimetro dell’area urbanizzata. 
  • Mappare con precisione il patrimonio edilizio “sfitto” o “libero” (sia privato che produttivo), rendendone pubblici i risultati quantitativi. Con lo scopo evidente di verificare la migliore strategia risolutiva che garantisca sia la massima salvaguardia del territorio sia le necessità di “crescita”. 
  • Dichiarare come verrà garantito l’impatto sul Bilancio a “costo zero”, tenendo conto che un processo complesso come quello necessario per il PGT prevede non solo costi per le risorse professionali ma anche per gli strumenti tecnici e le metodologie di supporto. 
  • Definire un calendario preciso (leggi cronoprogramma) dell’iter necessario per raggiungere l’obiettivo scadenzato dalla Giunta al 31 dicembre 2012. 
  • Completare il piano dei sotto servizi (PGUSS) e aggiornare le indagini conoscitive che corredano il PGT 
  • Approvare, entro il 31 dicembre, una delibera del Consiglio Comunale, corredata da una planimetria per l’ambito da salvaguardare, di adesione al PLIS della Brughiera Briantea già esistente. Ciò come primo passo verso la costituzione del Parco Regionale. 

Siamo sempre fermamente convinti che il PGT rappresenti un’occasione per dare una svolta definitiva alla nostra città. Non faremo mancare il nostro contributo; pur da forza politica di minoranza (o di opposizione, se si preferisce) Ci eravamo preparati per governare, per servire e migliorare la nostra città. Aver perso le elezioni ha cambiato il nostro ruolo ma non ha penalizzato le nostre idee né svuotato le nostre intenzioni, né annullato le nostre competenze tecniche e professionali.
Mettiamo il tutto a disposizione, sempre che la maggioranza lo ritenga utie e lo voglia valorizzare!

Cantù, 1 agosto 2012
Vitaliano Colombo, Antonio Pagani, Vittorio Spinelli

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L'articolo pubblicato dalla Provincia (2 agosto 2012)




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