sabato 14 aprile 2012

Un futuro diverso è possibile

10 candidati sindaco e 21 liste con più di 400 potenziali consiglieri: è tra questa pluralità di persone e “varietà” di proposte che i canturini il 6 maggio dovranno scegliere il loro sindaco e coloro che li rappresenteranno in consiglio comunale per i prossimi 5 anni.

Candidati Sindaco con esperienze politiche diverse, più o meno conosciuti, con programmi elettorali che si sforzano di mettere in evidenza i problemi della città e le possibili soluzioni a tali problemi. Ciascuno ha una propria ricetta, più o meno credibile, più o meno praticabile. Qualcuno ha fatto un libro dei sogni, qualcuno ha fatto un programma, ma non si capisce bene il perché...

Ci sono i programmi, ma ci sono anche le scelte politiche a cui tali programmi fanno riferimento. Se ciò è vero forse vale la pena andare oltre le proposte amministrative per poter valutare quale futuro ci viene proposto, quale idea di città, quali prospettive di sviluppo, quali valori alla base delle diverse scelte.

La crisi non è finita, anzi, per certi versi, sta peggiorando, e sta mettendo in luce i limiti di una proposta politica che vedeva nell’economia di mercato e nella finanza la soluzione a tutti i nostri problemi. Ci stiamo accorgendo che non è così, che le famiglie fanno fatica a tirare la fine del mese, che le diseguaglianze sono aumentate e che l’individualismo si è fatto strada.

Dalla crisi però ne usciamo solo se perseguiamo nuovi modelli di sviluppo che propongano uno sviluppo sostenibile, un’attenzione alle persone e un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, un’etica sia pubblica che privata, un’apertura alla solidarietà.

Percorrere un nuovo modello di sviluppo significa anche creare nuove occasioni di lavoro, nuovi spazi di investimento, trasformare l’economia, fare cioè, politiche per i giovani, pensare al loro futuro.

Nel programma elettorale di Antonio Pagani troviamo queste proposte che come Partito Democratico abbiamo contribuito ad elaborare perché crediamo, per citare il Cardinal Tettamanzi, che “ non soltanto una nuova economia è veramente possibile, ma una nuova società, in senso civile e istituzionale, è davvero possibile”.

A partire dall’amministrazione di una città.

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