domenica 12 febbraio 2012

Un errore non allearsi subito

di Luigi Tagliabue

Il Partito Democratico ha da tempo proposto la costruzione di un’alleanza chiara e basata su un programma a tutte le forze politiche e sociali interessate ad un’alternativa seria alla maggioranza che da tanti anni malgoverna la nostra città. Siamo certi che la proposta di un progetto di città innovativo e portatore di sviluppo, condiviso da soggetti diversi per cultura e storia sia la proposta vincente.

Un’alleanza è comprensibile dai cittadini se si mostra che si può fare politica dialogando, trovando soluzioni condivise, rinunciando a qualcosa nell’interesse generale e per il bene comune. Bisogna sperimentare, fin dalla campagna elettorale, un modello di governo diverso, una reale alternativa all’attuale amministrazione.

Purtroppo la recente decisione di SEL di partecipare con una propria lista e un proprio candidato sindaco alla imminente competizione elettorale, come prima quella di Lavori in Corso, ha messo in luce, nuovamente, le incertezze e le paure di chi antepone, alla necessità di porsi al servizio del cambiamento e della città, egoismi di gruppo ed esigenze di visibilità.Questo permanere di divisioni anche tra coloro che dovrebbero pensarla allo stesso modo sulle scelte amministrative di fondo rende tutto certamente più difficile.

Noi continuiamo a difendere la nostra scelta convinti della sua bontà, pur prendendo atto che la situazione che si è venuta a creare avrà un peso su tutta la campagna elettorale. Non siamo infatti disponibili ad accordi sottobanco o ad alleanze tardive costruite nell’arco di quindici giorni, che lasciano nella pubblica opinione la sensazione di accordi di puro potere.

Noi porteremo avanti il nostro progetto in un intreccio con tutti i cittadini che vorranno, con un nuovo entusiasmo, collaborare per amministrare diversamente questa Città, opponendosi al declino che abbiamo avuto negli ultimi decenni sotto la gestione della Lega e del Popolo della Libertà.

Ci conforta in questo la forza di una candidatura a Sindaco, quella di Antonio Pagani, che è di svolta, che è condivisa, che già nelle prime uscite ha mostrato competenza e attenzione al profilo morale.In più abbiamo l’emergere di tanti giovani e di nuove energie che stanno arricchendo non solo il programma, su cui da oltre un anno stiamo lavorando, ma anche la composizione delle liste che sosterranno la candidatura di Antonio Pagani, per convincere gli elettori della necessità di uno profondo cambiamento nella vita amministrativa di Cantù.

Non si può infatti continuare con il metodo del possibile candidato della Lega Nicola Molteni, che auspica una gestione del territorio a crescita zero, subito dopo che il Sindaco uscente leghista ci ha imposto una cementificazione selvaggia e un incremento reale di quindicimila abitanti pari ad oltre il trenta per cento della popolazione attuale. Noi crediamo che la crisi abbia ormai convinto tutti che con queste “invenzioni” non si possono più ingannare i cittadini.

L’appello che rivolgiamo fin d’ora ai canturini è di superare divisioni e scontri per costruire, con il Partito Democratico e con Antonio Pagani, una amministrazione più attenta ai bisogni veri del territorio, per affrontare insieme la crisi e ideare una Cantù migliore per noi e per le future generazioni.

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