venerdì 15 febbraio 2008

Francesca Viganò eletta coordinatrice cittadina

Da La Provincia del 14 febbraio

Coordinatrice cittadina Partito democratico in rosa: una venticinquenne alla guida

CANTU'(dc) C'è una venticinquenne alla guida del Partito democratico canturino. Si tratta di Francesca Viganò, eletta all'unanimità dal coordinamento cittadino scaturito dalle primarie di due settimane fa e riunitosi lunedì sera. Viganò dice di avere riflettuto qualche giorno sulla proposta di una sua elezione e di non sentirsi intimorita di essere la coordinatrice di un partito erede di una tradizione secolare, ma anche di un peso politico e di una rappresentanza che in passato nel nostro territorio ha segnato la vita politica e sociale. Ed è anzi proprio di questa tradizione che parla, una tradizione alla quale non si può restare troppo attaccati perché altrimenti «anziché essere un punto di forza rischia di essere un vincolo. Ho qualche esperienza, conosco certi meccanismo. Mi rendo conto che spesso la politica è più deprimente di quanto ci si aspetti. Ma è proprio per questo che il ruolo del Pd è determinante per una politica pulita, un volare alto, per affrontare la questione della legalità che è fondamentale perché la politica torni a essere punto di riferimento per le persone». Altro tema sul tappeto quello della fusione tra le due anime del nuovo partito, quelle appunto legate alle tradizioni cattolica e comunista, con la questione della laicità. Francesca Viganò, tanto per essere chiara, dice di voler manifestare solidarietà alla donna di Napoli interrogata in ospedale dalla polizia dopo un aborto, ma nel contempo aggiunge che l'argomento della laicità vada affrontato con buon senso: «Tutte le estremizzazioni - dice - non danno risposte al bisogni della gente». Sull'aspetto locale, Viganò ammette che la sinistra sia ripiegata su se stesse «ma non è scomparsa e sono molte le persone interessate, anche molti giovani. E' ovvio che bisogna fornire loro le occasioni giuste. Occorrono posizioni chiare e coraggiose. Bisogna tornare a parlare di spazi sociali e di verde in un città che li vede in modo distorto». Per la neocoordinatrice del Partito democratico è quindi necessario «far ripartire la riflessione sulla città. Durante la campagna elettorale avevano messo in piedi la "bottega del programma" che ora deve svilupparsi ancora di più, diventare un laboratorio di analisi politica per far riavvicinare i cittadini alla politica, favorire la partecipazione, far rinascere il senso civico ed essere punto di riferimento anche per quelle culture che si sentono poco rappresentate. A questo proposito, bisogna pensare a iniziative che coinvolgano le persone, iniziative che non sono solo le conferenze».

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